Cambiamenti di stagione

Come ogni anno si apre la stagione delle allergie e dei cosa mi metto.
Nel condominio di via kafka è un sabato prefestivo, il tepore ha spinto tutte le signore a fare il bucato e spalancare i balconi per far entrare il sole e i pollini.
Elsa non è da meno, esce sul balcone e le sue vicine sono tutte affacciate e affaccendate, la Sig. Gargiulo le guarda ed esclama:
-Elsa buon sabato, fai anche tu il cambio di stagione???-
Alex dal suo terrazo interviene:
-Si ragazze mi sto organizzando, ormai è caldo, bisogna farlo!-
Caiazza:
-Sono all’opera da questa mattina alle sei, ho tutto sotto controllo procedo con metodo e raziocinio!-
Arcuri: -Ho tante cose che quest’anno non metterò, devo ottimizzare gli spazi e dare via qualcosa!-
Elsa rientra in camera. Richiude il balcone alle sue spalle e lascia le amiche/vicine intente nei loro discorsi pieni di entusiasmo.
Le grandi manovre casalinghe le hanno sempre procurato un forte disagio, e poi non è convinta che sia ancora tempo di cambiare…
Apre le ante dell’armadio e le parole delle vicine “organizzazione”, “metodo”, “ottimizzazione” le fanno uno strano effetto. Infatti comincia a sfilare gli abiti dall’armadio lanciandoli per aria e guardandoli poi cadere sul letto alla rinfusa ammirando l’effetto artistico di tutti quei colori che uno alla volta si ammucchiano felici. Come per magia gli abiti si sono moltiplicati, il letto è completamente ricoperto, e allora decide di posare il contenuto dei cassetti su sedie, tavolo e mobili vari della casa. A causa dello stesso effetto soprannaturale gli ometti (grucce) si sono dimezzati come ogni volta in primavera. Perché? Dove sono finiti tutti?. Elsa è perplessa! Durante il cambio invernale avanzano sempre e a quel punto si ricorda di averli riposti in qualche scatola di cartone, tutti aggrovigliati come serpenti velenosi. Intanto guarda i golf…..come si ottimizza lo spazio nel sistemare i voluminosissimi cardigan e maglioni pesanti? Solitamente sono impilati sullo scaffale centrale dell’armadio e ogni volta che ne prende uno dal mezzo la torre crolla e lo scaffale diventa un ripiano di macerie lanose. E i pantaloni? Se li sistema sugli ometti occupano troppo spaio nell’armadio. Una volta presa dall’entusiasmo comprò quegli appendini con quattro file di pinzette, la gomma di protezione interna alle pinze diventò presto marcetta appiccicandosi dappertutto e decorando i pantaloni di bricioline incollose. Intanto il tempo scorre inesorabile e a questo punto Elsa pensa ai gurdaroba delle sue vicine che saranno già impeccabili. Vestiti ordinati come soldati in parata su ometti tutti uguali, identici per forma, colore e materiale. Le maglie divise per sfumature di colore perfettamente impilate e i cassetti con i divisori, dove ogni paio di calze ha il suo posto e l’intimo è disposto come in boutique. Si guarda intorno e dopo cinque ore passati a seppellire l’arredamento di tre vani e accessori sotto cumuli variopinti di Giacche, cappotti, caftani, abitini, gonne, pantaloni, costumi, cappelli, tailleur, camicie, top, sandali, stivali, borse, reggiseni, mutande, calze, lenzuola, asciugamani…ecc., ecc…..si fuma con calma una sigaretta e contempla la sua opera d’arte surrealista. Esce sul balcone, le vicine sono nel panico, le temperature si sono drasticamente abbassate e il cielo si è fatto nero e cupo! Lo diceva stamattina, non era ancora tempo di cambiamenti.

fulvia_marcotti


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