Piccioni abusivi

Elsa e suo figlio amano tantissimo gli animali.
Sulle tegole del balcone, ha trovato rifugio, da qualche tempo una famigliola di piccioni.
Adorabili bestiole.
Tutto bene tranne per il fatto che sporcano dappertutto.
Gli inquilini abusivi di via Kafka hanno nidificato la primavera scorsa, e adesso si sono impossessati del balcone di Elsa, che non può più starsene seduta sulla sdraio a rammendare, nè stendere il bucato, o ancor meno conversare con le vicine, senza ritrovarsi come bersaglio di questi amabili pennuti metropolitani.
-Elsa cosa fai sul balcone?- le chiese Alex rientrando dal lavoro.
– Devo risolvere il “problema piccioni”, te ne ho già parlato, ricordi? devo informarmi se esiste in commercio un qualche prodotto per allontanarli!-
Prende lo scaletto e si sporge tra le tegole.
Elsa guarda la famigliola, che ha costruito il suo nido, tra il muro e lo spazio angusto al centro della copertura in tegole del suo balcone e quello sovrastante. Il posto è sicuramente riparato, e il figlioletto cresce a vista d’occhio, la madre nutre l’implume e indifeso piccolo, il padre da un intercapedine nell’antico muro di tufo laterale, scruta la scena. Elsa si sente osservata ma non si lascia intenerire dall’intima scena domestica e, rivolta al piccolo dice:
-Non voglio farti del male ma, cresci forte e sano, perché tra poco devi traslocare-
Per fortuna i piccioni crescono in fretta e una mattina Elsa, che ormai controllava ogni ora di ogni giorno, trova il nido vuoto.
Prende la scala, e munita di spry repellente e una lista con punteruoli si appresta a sfrattare gli abusivi, ma…. vede sul fondo un altro uovo.
Avvilita urla:
-Eh no, carissimi, la pacchia è finita, lo sfratto è esecutivo e da questo istante vi troverò un altro alloggio!!!-
Prende l’uovo, il nido e di corsa li porta in giardino.
Si munisce di spatola, scopa, paletta, uno straccio e una bottiglia di varichina.
L’impresa non è facile, si sporge dalla scala e stacca poco a volta gli escrementi, il sudore le scende dalla fronte ma risoluta e piena di energia va avanti.
Tre ore dopo ha finito, adesso le tegole brillano e profumno di fresco.
Alza gli occhi e il solito brivido di terrore le percorre la schiena. I volatili la osservano compiaciuti dalla ringhiera del balcone dei sig. Caiazza, e sembrano dirle:
-Complimenti, che bella pulizia hai fatto! Se ti sbrighi ad andare via noi rientriamo a casa-
In un baleno decide:
-Monterò anche le asticelle con le punte e se non sono fachiri, i piccioni non si avvicineranno più-
Elsa, sudata e stanca come non mai, ripone tutti gli attrezzi, e dirigendosi verso la doccia, sospira:
L’operazione di sfratto ha avuto successo. I volatili saranno costretti ad accontentarsi del giardino, affronteranno con fiducia i prossimi mesi, e si riprenderanno il loro posto nella natura.
Io mi sono finalmente ripresa il mio balcone!

fulvia_marcotti


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